Ingresso a pagamento ed esclusivamente su invito di altri iscritti: si chiama Column il social network per i milionari di tutto il mondo, che si comporta come il più discreto dei privé.
Per la precisione la quota di iscrizione a questo privatissimo circolo virtuale è di 100mila dollari: quota già pagata – si dice – da alcune star del cinema tra cui il genetista di Harvard George Church, la filantropa Laurene Powell Jobs, il rapper Chance e Leonardo Di Caprio (che qui vediamo in una scena emblematica nel film “The wolf of wall street”).
Che bisogno c’era di un altro social? Column vuole intercettare quella fetta di persone curiose della vita dei miliardari e inserire tra i contenuti le avventure dei suoi stessi iscritti: come hanno avuto successo, la ricetta per un progetto vincente e tecniche di investimenti. E, per questo, possono iscriversi e postare dritte e consigli anche aziende.
Come funziona? Come Facebook, piattaforma a cui si ispira. Le personalità “influenti” tra premi Nobel e grossi imprenditori possono ispirare a loro volta i follower postare ciò che pensano, cosa fanno e dove si trovano.
La cosa davvero intelligente è il pulsante “Truth”: tra commenti e like c’è il pulsante che si può spingere per confermare la veridicità del post. Ha lo scopo far valutare agli stessi utenti se una dichiarazione è vera o falsa. In questo modo Column immagina di favorire contenuti di qualità, escludendo troll, fake news e profili falsi.
E noi comuni mortali? Noi utenti “normali” possiamo guardare i post dei vip ma non possiamo interagire. Stateci.